“Diletti, amiamoci gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio”
I lett. Di Giovanni cap 4 ver. 7
Un caro saluto a tutte le amiche e agli amici dell' Opera Cenacolo Familiare, ed un buon inizio anno, anche se augurato in ritardo , in questo secondo bimestre troverete:
Preghiera di don Salvatore Paparo
La riflessione Biblica
la preghiera allo Spirito Santo
La Benedizione
PREGHIERA
Quando Dio, incarica un uomo o una donna ad essere suo profeta, lo ispira in modo che gli esseri umani contemporanei del profeta possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in modo imperfetto. E' poiché al tempo bibblico si vivev in un mondo sostanzialmente agricolo e pastorizio e si combatteva con spade, archi e frecce, lance e scudi il linguaggio degli antichi profeti si adeguò.
Noi però, esseri umani del terzo millennio, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo adattare i testi biblici al nostro modo di vivere e alla nostra cultura, e soprattutto pensare alle armi con cui combattiamo le guerre, comprese le armi nucleari...
Senza questo adattamento e speranzosi che le parole dette da Gesù contro tutte le guerre e i genocidi che ancora oggi si compiono, non riusciremmo a percepire il sublime annuncio che ci viene proprio dalle Parole del Nazareno “DELLA PACE E DEL BENESSERE MESSIANICI” Parole che vinceranno ora e sempre sul Male.
don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
GUARIRE DALLA NOSTRA SOLITUDINE E' SORDITA'
Gli portarono un sordomuto e lo pregavano di imporgli la mano.Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla,gli pose le dita sulle orecchie, con le dita gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un profondo sospiro e gli disse: “(Effetà) ovvero (Apriti)” . E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
Marco cap.7 vers 32-35
Sovente, i profeti dell''antico Israele usavano la parola, sordità, come metafora per parlare della testardaggine e mancanza di buon senso del popolo di Israele “ha orecchi ma non ode” ciò che Dio gli sta dicendo.
Proprio per questo nei vangeli ci sono molti racconti di persone sordomute, che noi chiamiamo miracoli, ma che, per chi conobbe Gesù non erano miracoli, ma proposte di conversione al suo messaggio. Marco nel suo breve racconto ci offre delle sfumature molto suggestive, sia delle azioni delle sue mani e soprattutto del suo pensiero perchè si operi questa conversione sia del sentire che del parlare nelle prime comunità cristiane.
La scena del racconto è nota, a Gesù viene presentato un sordomuto, ovvero non sente e non può esprimersi. La sua vita è di profonda solitudine, non dialoga ne sente i familiari, i suoi amici se ne ha; e non può intendere neanche Gesù, ne parlargli e intendere il suo messaggio. Vive nella propria solitudine.
Gesù lo prende in disparte lontano dalla folla e dal turbinio della vita e si concentra per poterlo guarire. Pone le sue dita sulle orecchie e tocca con le dita la sua lingua, non è facile il sordomuto non collabora, ma il profeta di Nazaret fa un ultimo sforzo, fa un profondo sospiro e alza gli occhi al cielo in cerca della forza di Dio e Dello Spirito che tutto può fare se uno ha fede, poi grida: (EFFETA') APRITI. Ed ecco che il sordomuto esce dal suo isolamento, care amiche ed amici del Cenacolo, cosa vuol dire a noi credenti di oggi il brano che insieme abbiamo commentato; vuol dire che lui per la prima volta scopre cosa significa vivere ascoltando gli altri e conversando con il prossimo. Come già detto prima, non è un caso che i vangeli ci portano molti racconti di sordomuti, perchè questo è un invito a lasciare operare il messaggio di Gesù allora come oggi, affinchè gli orecchi, gli occhi siano ben aperti alla sua parola.
Vivere nella chiesa o meglio nel movimento cristiano con buon senso e aperti al dialogo può essere una questione di atteggiamento mentale o di posizione pratica, frutto quasi sempre della propria spicologia o della formazione ricevuta. Ma quando si tratta di aprirsi o di chiudersi al messaggio di Gesù di Nazaret, la questione è di importanza decisiva. Se viviamo non ascoltando il profeta di Nazaret, se non comprendiamo il suo progetto (è questo vale anche per le chiese che si richiamano a lui) se non cogliamo il suo messaggio di amore verso di noi, ma sopratutto verso gli esclusi, e ci chiuderemo nei nostri problemi egoistici e non ascolteremo quello della gente che ci circonda. Allora non sapremo annunciare la Buona Novella di Gesù. Deformeremo il suo messaggio, anche in quella settimana per l'Unità dei Cristiani. Per molti ascoltatori sarà difficile il nostro “vangelo”. Non abbiamo bisogno, care amiche ed amici del Cenacolo, come accadde quasi duemila anni fa al sordomuto, di aprirci al profeta di Nazaret per farci guarire dalla nostra sordità?
r. Fulvio Crivello
PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
Fai Spirito Santo, che i cristiani trovino l'unità, ammaestra sopratutto chi divulga la tua volontà, tu ci conosci e sai tutto di noi non ti possiamo mentire. Tu sai quello che le religioni hanno fatto: guerre, massacri, inutili sofferenze, perdonaci per questo e aiutaci ad essere umili ad ascoltare e ad aiutare, affinchè la nostra vita non scivoli via senza aver lasciato traccia, te lo chiediamo in nome di Gesù che ci ha invitati allora ed oggi ad Amare. r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre
CENACOLO
FAMILIARE
MESE DI
MARZO-APRILE 2023
“Diletti, amiamoci
gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e
conosce Dio”
I lett. Di Giovanni cap 4 ver. 7
Un caro saluto a
tutte le amiche e agli amici dell' Opera Cenacolo Familiare, ed un buon inizio
anno, anche se augurato in ritardo , in questo secondo bimestre troverete:
Preghiera di don
Salvatore Paparo
La riflessione
Biblica
la preghiera allo
Spirito Santo
La Benedizione
PREGHIERA
Quando Dio, incarica un uomo o una donna ad
essere suo profeta, lo ispira in modo che gli esseri umani contemporanei del
profeta possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in
modo imperfetto. E' poiché al tempo bibblico si vivev in un mondo
sostanzialmente agricolo e pastorizio e si combatteva con spade, archi e
frecce, lance e scudi il linguaggio degli antichi profeti si adeguò.
Noi però, esseri
umani del terzo millennio, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo
adattare i testi biblici al nostro modo di vivere e alla nostra cultura, e
soprattutto pensare alle armi con cui combattiamo le guerre, comprese le armi
nucleari...
Senza questo
adattamento e speranzosi che le parole dette da Gesù contro tutte le guerre e i
genocidi che ancora oggi si compiono, non riusciremmo a percepire il sublime
annuncio che ci viene proprio dalle Parole del Nazareno “DELLA PACE E DEL
BENESSERE MESSIANICI” Parole che vinceranno ora e sempre sul Male.
don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
GUARIRE DALLA NOSTRA
SOLITUDINE E' SORDITA'
Gli portarono un
sordomuto e lo pregavano di imporgli la mano.Gesù lo prese in disparte, lontano
dalla folla,gli pose le dita sulle orecchie, con le dita gli toccò la lingua;
guardando quindi verso il cielo, emise un profondo sospiro e gli disse: “(Effetà)
ovvero (Apriti)” . E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo
della sua lingua e parlava correttamente.
Marco cap.7 vers 32-35
Sovente, i profeti
dell''antico Israele usavano la parola, sordità, come metafora per parlare
della testardaggine e mancanza di buon senso del popolo di Israele “ha orecchi
ma non ode” ciò che Dio gli sta dicendo.
Proprio per questo
nei vangeli ci sono molti racconti di persone sordomute, che noi chiamiamo
miracoli, ma che, per chi conobbe Gesù non erano miracoli, ma proposte di
conversione al suo messaggio. Marco nel suo breve racconto ci offre delle
sfumature molto suggestive, sia delle azioni delle sue mani e soprattutto del
suo pensiero perchè si operi questa conversione sia del sentire che del parlare
nelle prime comunità cristiane.
La scena del racconto
è nota, a Gesù viene presentato un sordomuto, ovvero non sente e non può
esprimersi. La sua vita è di profonda solitudine, non dialoga ne sente i
familiari, i suoi amici se ne ha; e non può intendere neanche Gesù, ne
parlargli e intendere il suo messaggio. Vive nella propria solitudine.
Gesù lo prende in
disparte lontano dalla folla e dal turbinio della vita e si concentra per
poterlo guarire. Pone le sue dita sulle orecchie e tocca con le dita la sua
lingua, non è facile il sordomuto non collabora, ma il profeta di Nazaret fa un
ultimo sforzo, fa un profondo sospiro e alza gli occhi al cielo in cerca della
forza di Dio e Dello Spirito che tutto può fare se uno ha fede, poi grida:
(EFFETA') APRITI. Ed ecco che il sordomuto esce dal suo isolamento, care amiche
ed amici del Cenacolo, cosa vuol dire a noi credenti di oggi il brano che
insieme abbiamo commentato; vuol dire che lui per la prima volta scopre cosa
significa vivere ascoltando gli altri e conversando con il prossimo. Come già
detto prima, non è un caso che i vangeli ci portano molti racconti di
sordomuti, perchè questo è un invito a lasciare operare il messaggio di Gesù
allora come oggi, affinchè gli orecchi, gli occhi siano ben aperti alla sua
parola.
Vivere nella chiesa o
meglio nel movimento cristiano con buon senso e aperti al dialogo può essere
una questione di atteggiamento mentale o di posizione pratica, frutto quasi
sempre della propria spicologia o della formazione ricevuta. Ma quando si tratta
di aprirsi o di chiudersi al messaggio di Gesù di Nazaret, la questione è di importanza decisiva. Se viviamo non
ascoltando il profeta di Nazaret, se non comprendiamo il suo progetto (è questo
vale anche per le chiese che si richiamano a lui) se non cogliamo il suo
messaggio di amore verso di noi, ma sopratutto verso gli esclusi, e ci
chiuderemo nei nostri problemi egoistici e non ascolteremo quello della gente
che ci circonda. Allora non sapremo annunciare la Buona Novella di Gesù.
Deformeremo il suo messaggio, anche in quella settimana per l'Unità dei
Cristiani. Per molti ascoltatori sarà difficile il nostro “vangelo”. Non
abbiamo bisogno, care amiche ed amici del Cenacolo, come accadde quasi duemila
anni fa al sordomuto, di aprirci al profeta di Nazaret per farci guarire dalla
nostra sordità?
r. Fulvio Crivello
PREGHIERA
ALLO SPIRITO SANTO
Fai Spirito Santo,
che i cristiani trovino l'unità, ammaestra sopratutto chi divulga la tua
volontà, tu ci conosci e sai tutto di noi
non ti possiamo mentire. Tu sai quello che le religioni hanno fatto:
guerre, massacri, inutili sofferenze, perdonaci per questo e aiutaci ad essere
umili ad ascoltare e ad aiutare, affinchè la nostra vita non scivoli via senza
aver lasciato traccia, te lo chiediamo in nome di Gesù che ci ha invitati
allora ed oggi ad Amare.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore
Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti
noi ora e per sempre